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Chakra: centri energetici e psichici

Conoscerli per migliorare la qualità della vita

chakra
fiori di loto

Cosa sono

I chakra sono vortici di energia pranica in aree specifiche del corpo che controllano la circolazione del prana (ovvero l’energia vitale), e permeano l’intera struttura umana.

Infatti, anche se la parola chakra significa letteralmente ruota, o cerchio, nel contesto yogico una migliore traduzione può essere appunto vortice o mulinello.

Possiamo pensare al chakra come ad un polo di elettricità situato al centro, da cui fili elettrici si diramano in differenti direzioni, verso le case e I lampioni circostanti. Questi fili elettrici sono in fisiologia sottile definiti come nadi, ovvero canali energetici che escono da ogni chakra e trasportano il prana in entrambe le direzioni.

Ogni chakra dunque è come un interruttore che accende o spegne modelli di comportamento, pensiero e reazioni emotive di cui possiamo essere inconsapevoli nella nostra vita quotidiana. Questi centri energetici sono collegati a determinate aree del cervello, e nella maggior parte delle persone, questi centri sono assopiti o inattivi. La concentrazione sui chakra mentre si eseguono le pratiche yogiche, stimola il flusso del prana, quindi dell’energia attraverso i chakra e aiuta ad attivarli. Questo, a sua volta stimola aree dormienti del cervello e le corrispondenti facoltà nel corpo psichico e mentale, permettendo all’individuo di sperimentare piani superiori di coscienza che normalmente sono inaccessibili (Per approfondire, leggi l’articolo I Guna nei Chakra).

I chakra sono migliaia ma i principali sono sette e sono situati lungo il canale energetico centrale chiamato Sushumna, che scorre attraverso il centro del midollo spinale. Sushumna ha origine nel perineo e termina alla sommità del capo.

Il fiore di loto: la rappresentazione simbolica del chakra

I chakra sono rappresentati simbolicamente come fiori di loto, ciascuno con un numero particolare di petali e un colore caratteristico. Il loto simboleggia i tre stadi attraverso cui l’aspirante deve passare nel corso della sua vita spirituale: ignoranza, aspirazione, e illuminazione. Il loto rappresenta la crescita spirituale dallo stato più basso di consapevolezza allo stato più elevato di coscienza.

Chakra: Quali sono e come concentrarsi su di essi durante le pratiche yogiche per stimolare il flusso del Prana

Muladhara

Il chakra più basso, situato nel perineo, il primo nell’evoluzione spirituale dell’uomo in cui l’individuo va oltre la coscienza animale e inizia a essere un vero essere umano. Muladhara controlla l’intera gamma delle funzioni escretorie e sessuali, ed è molto conosciuto come la sede della Kundalini, l’energia dormiente che attraverso le pratiche yogiche di purificazione e concentrazione della mente, vogliamo risvegliare e far risalire lungo sushumna, conducendola nella sede dell’ultimo chakra, sahasrara, dove, come pura energia, o Shakti, si unisce alla pura coscienza, Shiva.

Per concentrarsi su Muladhara, per aumentare la stabilità e l’equilibrio interiore, visualizzate un triangolo rosso capovolto, o un quadrato giallo, simboli di energia e di solidità.

Swadhistana

Situato nel punto più basso al termine del midollo spinale, corrisponde al plesso nervoso sacrale e controlla l’inconscio. Questo chakra, infatti, è la sede dell’inconscio individuale e collettivo, è il deposito di tutti i samskara, ovvero le impressioni mentali del passato immagazzinate in forma di archetipi. Vedi anche il mio video cliccando qui.

Per concentrarsi su Swadhistana, visualizzate un vasto e profondo oceano con onde oscure sotto un cielo notturno.

Manipura

Situato esattamente all’altezza dell’ombelico nella parte posteriore del tronco, corrisponde al plesso solare e regola tutte le funzioni di digestione, assimilazione e regolazione della temperatura. E’ il centro dell’autoaffermazione, del dinamismo, e del dominio.

Per concentrarsi su Manipura, visualizzate un sole fiammeggiante o una palla di fuoco. Fate esperienza dell’energia nella forma di una luce che si irradia da questa regione e permea tutto il corpo.

Anahata

Situato dietro la base del cuore, all’altezza della depressione dello sterno. Corrisponde al plesso nervoso cardiaco e controlla le funzioni cardiache, polmonari, e del diaframma. Anahata è il centro delle emozioni, variando dai limitati attaccamenti della gelosia all’amore incondizionato.

Per concentrarsi su Anahata chakra, visualizzate un esagono blu formato da due triangoli intersecati, con una fiamma luminosa che brucia al centro. (potete anche visualizzare un loto blu). La fiamma al centro dell’esagono va immaginata stabile e simboleggia Jivatma, l’anima individuale, lo spirito che risiede in ogni essere indisturbato dai venti del mondo.

Vishuddi

Situato nella parte posteriore del collo, dietro la fossetta della gola, controlla il sistema tiroideo, alcuni sistemi di articolazione della parola, il palato superiore e l’epiglottide. E’ il centro della purificazione, infatti è il centro dove si gusta il nettare divino chiamato amrita, l’elisir mistico dell’immortalità. Questo nettare è una specie di secrezione dolce prodotta in bindu chakra, che poi cade giù verso vishuddi dove è purificata e trasformata per ulteriore utilizzo in tutto il corpo.

Per concentrarsi su Vishuddi, visualizzate una grande goccia bianca di nettare. Cercate di fare esperienza di gelide gocce di dolce nettare che scendono su vishuddi, dando una sensazione di beata ebbrezza.

Agya

Il sesto e più importante chakra, corrisponde alla ghiandola pineale e si trova  nella linea mediana del cervello, esattamente alla sommità della colonna vertebrale. Questo chakra controlla i muscoli e lo stimolo dell’attività sessuale. Secondo il tantra e lo yoga, agya chakra è il centro di comando, ha controllo su tutte le funzioni della vita del praticante.

Per concentrarsi su Agya chakra, si usa Bhrumadhya nel centro fra le sopracciglia. Visualizzate in questo centro un piccolo punto di luce  o il simbolo dell’Aum e lasciate che i pensieri si soffermino sul guru interiore.

Nel Kundalini yoga vengono anche nominati altri due centri superiori nel cervello: Bindu e Sahasrara.

Bindu

Situato posteriormente alla sommità del capo, dove generalmente i bramini indù lasciano crescere una ciocca di capelli, controlla gli organi della vista e come abbiamo visto prima, è la sede del nettare o amrit.

Questo centro è utilizzato per la concentrazione sui suoni psichici che vi si possono manifestare in pratiche come Bhramari pranayama o Shanmukhi mudra, che sono usate per sviluppare la consapevolezza del nada. (Nada significa suono, nada yoga e’ lo yoga del suono).

Sahasrara

Situato alla sommità del capo, è connesso fisicamente alla ghiandola pituitaria che controlla ogni ghiandola e sistema del corpo.  E’ il centro supremo, il culmine finale della kundalini shakti. E’ la sede della consapevolezza superiore.

Per concentrarsi su Sahasraha potete visualizzare un loto da mille petali, al centro del quale si trova un Jyotirlinga, Lingam di luce, simbolo della pura coscienza.

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