Il viaggio di guarigione di Federica: dai dolori dell’ipertono pelvico ad una vita libera!
Oggi ho il piacere di condividere con voi la storia di Federica, una donna straordinaria che ha affrontato e superato i sintomi debilitanti dell’ipertono pelvico. La sua determinazione e il suo impegno nel migliorare la propria salute sono fonte di ispirazione per tutte noi. Spero che la sua esperienza possa offrire speranza e motivazione a chiunque stia vivendo situazioni simili.
1. Come mai ti sei rivolta a me?
Ciao! Allora, il mio percorso con Valentina è iniziato nel 2019 quando ho deciso di iniziare ad approcciarmi allo yoga. Da subito la pratica con Vale è quella che risuonava di più con me e con le mie esigenze. Poco meno di un anno fa, Valentina mi ha messa a conoscenza di questo suo nuovo percorso per la salute del pavimento pelvico e sono stata subito curiosa di iniziare, nonostante la mia (all’epoca) totale ignoranza sull’argomento.
2. Quali erano le tue principali difficoltà prima di iniziare il percorso?
La mia storia penso che rispecchi quella di tante altre donne che si trovano nella stessa situazione in cui mi trovavo io prima di iniziare questo percorso. Problemi giganteschi? No, sono sincera. Inizialmente qualche piccolo dolore, tipo crampo, al basso ventre; a volte una pipì in più quando pensavo di essermi svuotata; altre volte qualche dolorino dopo un rapporto sessuale. Il problema è che questa sintomatologia è comparsa in questa maniera lieve, che per assurdo ti fa abituare a queste cose e le cominci a considerare la normalità. Poi però i sintomi peggiorano. Crampi mestruali fortissimi, alzarsi la notte 4 o 5 volte per fare la pipì, dolori durante e dopo ogni rapporto sessuale talmente forti da rinunciare all’intimità col partner pur di non stare male. E la cosa peggiore è non sapere cosa sta succedendo.
3. Come è stato l’inizio del tuo percorso?
All’inizio del percorso ho seguito Valentina con molta fiducia. Non ero a conoscenza del fatto che tutti questi problemi potessero derivare da un pavimento pelvico non sano. È stata proprio Vale a illuminarmi su questo, a spiegarmi e guidarmi dentro e fuori dalla lezione. La cosa che mi è piaciuta da subito è che non sono allenamenti complessi, faticosi, che portano via tante ore. L’importante è fare quelle piccole cose con consapevolezza. Rimanere connessi al proprio corpo e al proprio respiro, alle sensazioni. E i risultati io li ho notati praticamente da subito.
4. Hai notato dei miglioramenti dopo le prime settimane di allenamento?
I miglioramenti sono arrivati dopo pochissime settimane. È stato facile accorgermi del miglioramento vista la situazione complessa da cui partivo. Ho notato subito che non sentivo più l’esigenza di fare la pipì 5 volte ogni notte, che finalmente riuscivo a dormire serena senza questo fastidio continuo. Quello è stato il primo segnale di miglioramento.
5. Qual è stato il momento in cui hai realizzato che stavi davvero migliorando?
Con il passare delle settimane i miglioramenti erano sempre più percepibili. La cosa più bella è stata poter ritrovare un’intimità di coppia sana e rilassata. Poter avere rapporti senza il terrore di quello che sarebbe successo dopo, dei dolori che sarebbero arrivati, dei fastidi, dei crampi, della sensazione di disagio. Quello per me è stato l’aspetto più importante che ha migliorato la mia vita e la vita di coppia.
6. Come ti senti ora rispetto a prima?
Ora, riuscendo a mantenere la costanza, mi rendo conto che certe cose sono un ricordo e mi sembra assurdo aver vissuto anni in quella maniera, piena di dolori, pensando che fosse normale. Mi sento libera di avere un corpo sano, un corpo a cui riesco ad essere connessa e che riesco ad ascoltare.
7. Quali sono i consigli che daresti a chi sta vivendo situazioni simili alle tue?
Quello che mi sento di consigliare è di non sottovalutare quel dolorino in più che prima non c’era. Di non dare per scontato che è così e quindi rimarrà così.
8. C’è qualcosa che vorresti aggiungere o condividere con chi ci sta ascoltando?
Il dolore non è mai normale e non è giusto doverlo sopportare. In quanto donne siamo state portate dalla società a pensare che “dobbiamo soffrire” e che tre quarti delle cose che sentiamo in relazione al nostro corpo in realtà sono solo nella nostra mente, è solo stress, è solo stanchezza. NO NON È COSÌ! E fortunatamente c’è una soluzione per molti dei nostri problemi fisici. Quello che manca è l’informazione. Come mancava a me, e come manca ancora a tantissime donne.
Vuoi essere la prossima storia di successo?
La storia di Federica è un potente promemoria che non dobbiamo accettare il dolore come parte della nostra quotidianità. Esistono soluzioni e percorsi di guarigione che possono restituirci la nostra qualità di vita.
Ogni giorno acoompagno donne di ogni età in percorsi di guarigione, restituendo loro agio, morbidezza, libertà e sicurezza!
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Con cura e dedizione,
Valentina